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Lettera all’amante di mio marito-Angelica

Dal 7 dicembre 2017 sono diventata io la destinataria delle produzioni letterarie di mio marito. Quella alla quale dedica canzoni e poesie, pensieri. Mi fa piacere, non lo aveva mai fatto in 20 anni , pensava non gradissi. Invece lo desideravo, non a questo prezzo però. Dice di amarmi, dice che non ha mai smesso, dice che mai ha pensato di lasciarmi perché sono parte della sua vita. Dice che la famiglia con me e i ragazzi è la cosa più importante. Dice di essere stato sbandato per un po ( aggiungo 3 anni e mezzo), per un breve periodo anche innamorato. Dice che cercava fuori un qualcosa che mancava al nostro matrimonio. Dice che, anche se finito il trasporto sentimentale iniziale, non riusciva comunque a fermarsi. Dice che gli piaceva la situazione, l’adrenalina data dalla trasgressione, il sesso. Sapere di essere apprezzato, di piacere. Godeva del suo ruolo di “saggio consigliere”, ruolo a lui molto congeniale che non so se Lei ha avuto modo di apprezzare, se è stata per Lei una delle attrattive . É realmente così e si vende bene, ma stavolta poteva ri-raccontarsi con una persona totalmente nuova e poteva fare cose totalmente nuove. Provare l’ebbrezza di essere una persona diversa usando però quella che è una sua forte caratteristica. Se non é adrenalina questa.
Mi ha detto che si sentiva come dentro un videogioco, e pensava fosse in grado di smettere quando voleva aiutato dalla lontananza.
Penso vivesse una situazione ideale, una relazione a distanza, con una donna sposata.
Situazione che mi ha rivelato giocava a favore. Mi ha detto che mai avrebbe iniziato una relazione con una persona con la quale poteva esserci il pericolo di un “contatto con la sua vita quotidiana”. Poi si é imbattuto in Lei che rivestiva tutte le caratteristiche: era lontana, nessuna conoscenza comune, lo intrigava come persona e non solo fisicamente. A Lei piaceva lui, si sentiva desiderato, cercato, importante. Lui aveva “aperto la porta “ e ha riconosciuto la porta aperta anche in Lei. I potenziali amanti/traditori a quanto pare si riconoscono. Ha cominciato a giocare e il gioco che pensava di controllare gli ha preso la mano.
Niente responsabilità, solo piacere, solo il bello. Neanche troppe bugie, in fondo vi vedevate poco, solo 8 volte, come da sua dichiarazione, in poco più di 3 anni. Circa 800 km di distanza sono tanti. Lettere, messaggi. Ma chi poteva sapere? A chi potevate fare del male?.
“Una chiacchierata con un’amica”, mi ha detto che era così che vedeva il vostro rapporto negli ultimi tempi. Certo un’amica tenuta nascosta con la quale, da quello che mi ha detto, c’era un contatto quasi quotidiano dal lunedì al venerdì e che quando le circostanze lo consentivano tendeva a portarsi a letto in un albergo ad ore. Poche ore rubate alla vostra vita di sempre approfittando di fortuite coincidenze, di impegni più o meno “aiutati” che vi portavano alternativamente ad essere vicini. Una mattina, un pomeriggio dopo mesi e mesi. Mi chiedo se era questa attesa che alla fine vi teneva uniti durante i lunghi periodi di distanza oppure quale fosse la complicità, l’intimità intellettuale raggiunta ( e non solo ) che ho sempre desiderato da mio marito e che non so per quale motivo non ha mai neanche provato a pensare con me. Non lo saprò mai. La mia mente rimugina, fa congetture, ma la verità non la conoscero’ mai. Sarà sempre e solo vostra. La invidio un po’. Ma si sa io sono solo la moglie e la moglie anche se importante ha un altro ruolo. È moglie anche lei, sa di cosa parlo. Credo abbia guardato altrove perché convinta che suo marito avesse smesso di guardare lei, ma anche lei non lo guardava più. Giusto? Chi dei due ha iniziato per primo? Mi sbaglio? Sono presuntuosa a pensare che ci siano somiglianze tra le nostre solitudini?. Se cosi fosse dovremmo tra donne essere più solidali e non pugnalarci reciprocamente. Se devo farle un appunto, se proprio non riusciva a guardare dentro il suo matrimonio, avrebbe dovuto guardare un uomo libero e non uno sposato. E mio marito avrebbe dovuto avere la stessa attenzione. Ma se non si rispetta la persona che si ha accanto perché si dovrebbe rispettare il compagno/compagna dell’altro/altra? Pensieri in libertà senza valore, sono di parte.
Non ce l’ho con lei, per il mio dolore il colpevole è solo mio marito, è stato solo lui che le ha permesso di entrare nella nostra vita. Se solo avesse indirizzato un decimo dell’energia usata nella vostra relazione a guardare noi due anziché guardare fuori da noi due forse ci si sarebbe salvati da questo disastro. Perché questo é un disastro, una bomba che ha lasciato solo macerie. Voi ve lo siete scelti nel momento in cui avete deciso consapevolmente di vivere questa storia clandestina, avete esercitato il vostro “libero arbitrio “, questa é una vostra responsabilità, ma io no, i mie figli no, i suoi familiari nemmeno. Ci avete tirato addosso questa tegola e adesso ci guardate nella speranza che il danno si possa arginare quanto possibile. Come due bambini che l’hanno fatta grossa e che nel silenzio reciproco ( a me ovviamente più che gradito- spero per sempre) si danno degli stupidi per ciò che hanno fatto immagino solo più per le conseguenze mai seriamente valutate prima, che per una matura presa di coscienza. Ai miei occhi siete stati una bugia anche tra di voi, avete pensato di darvi amore, attenzioni, affetto ma lo avete fatto nell’inganno. Entrambi ingannavate e mentivate ai vostri rispettivi compagni, alle vostre famiglie. Anche a voi stessi e tra di voi oserei dire. Vi siete concentrati nel mostrare all’altro solo il vostro meglio ma nel farlo avete dato spazio al vostro peggio. Avete pensato solo al vostro individuale bisogno “vestendolo dell’illusione di un innamoramento “, forse in quel momento reale.Non escludo che ad un certo punto veramente nutriste affetto l’uno per l’altra ma a maggior ragione non vi ha fatto onore perché non vi ha portato a “volere il bene” reciproco. Vi siete considerati sullo stesso piano e vi siete assolti. Era così? Il vostro sentire era uguale? E poi? Possibile non abbiate mai pensato ad un poi?
É inutile, sono io che non capisco. Penso gli amanti vivano di sensazioni emozionanti legate a momenti, possono scegliere di prendersi ciò che più piace, invece le coppie “ufficiali” vivono il tempo, con tutto quello che c’è dentro, bello e brutto, pacchetto completo. Il pacchetto completo a volte pesa ma è quello che fa la differenza. Mi scusi ma non posso fare a meno di chiedermi: che amore, che stima, che pensieri edificanti si possono avere per un uomo che mente, tradisce e che non prende nessuna decisione per tre anni trascinando nell’incertezza con incredibile superficialità e incoscenza anche la vita di altri? Che di fatto non vuole costruire nulla, solo prendersi una boccata d’aria finché dura.
Che opinione ha di se che ha fatto la stessa cosa? Continuo a non capire. Se siete persone migliori di così come avete potuto accettare di rinnegare voi stessi a tal punto. Ha conosciuto l’aspetto peggiore dell’uomo che è mio marito. Veramente certe passioni rendono ciechi. Ne valeva la pena? Qualsiasi cosa potrà nascere da questa storia in fatto di consapevolezza raggiunta da tutti i suoi protagonisti, è stato pagato un prezzo equo? Le emozioni provate restano degne di essere state vissute a fronte di questo dolore?. Chissà cosa vi siete raccontati, quale enorme solitudine sentimentale , a quale presunta verità avete creduto. Io posso dire di avere vissuto in questi anni una grandissima solitudine sentimentale, che sia chiaro le mancanze in una coppia in difficoltà non sono a senso unico, nella nostra c’erano da parte di entrambi. Adesso ci stiamo lavorando, eppure io sono rimasta qua al mio posto, fedele ad un impegno preso più di 20 anni fa e non mi sono resa disponibile a nessuno. È vero lo avevo messo in un angolo ma anche lui aveva fatto lo stesso, mi vedeva ma non mi “guardava “ più, non andava oltre. Eppure sapevo che ne era capace. Lo vedevo dimostrare acume nei confronti di altri ma non verso di me. Ero arrabbiata, delusa. Io ero nella sua vita un dato acquisito, scontato. Sentivo nelle nostre giornate qualcosa di stonato, avvertivo nel mio matrimonio una “sintonia imperfetta “ ma poi c’erano tanti momenti belli molti dei quali vissuti proprio in questi ultimi 3 anni da soli come non capitava da tempo ( oggi li avverto terribilmente falsi nonostante lui si ostini a difenderli affermando che il piacere di averli vissuti insieme era reale) e allora mi dicevo che un po di alti e bassi potevano starci in una coppia che sta insieme da anni. Quando é partito per lavoro per tre giorni a fine maggio 2017(cosa rarissima fra l’altro) ho avuto un sospetto , il qualcosa di diverso che a volte avvertivo nell’aria l’ho sentito più pressante, avrò percepito l’adrenalina, il suo senso di colpa, non so. Per la prima volta c’è stato un indizio reale che non le sto a raccontare. Non una prova certo, solo un indizio. Sono stati tre giorni e tre notti lunghi e difficili. Mi sono ripetuta mille volte le parole che avrei usato al suo ritorno e mille volte ho fatto un passo indietro dandomi dell’idiota ma poi quando é arrivato non ci ho girato intorno, l’ho affrontato subito, gli ho chiesto se c’era un’altra donna, l’ho pregato di non mentirmi, di dirmi la verità. È stato fantastico nel dissimulare, ha negato, non un rossore, non un tremito di voce. Ed io gli ho creduto. Non volevo non credergli. Neanche di fronte al dolore mi ha ritenuta degna di verità. A quanto mi ha riferito mesi dopo, quella è stata la vostra ultima volta ma non lo sapevate. (I primi di ottobre era ancora dalle sue parti ma mi ha detto che non è stato possibile vedervi. Sarà vero?). Scrivervi, sentirvi quello no, continuava, in attesa della successiva opportunità d’incontro. D’altra parte mentire gli riusciva bene, come ho tristemente scoperto dissimulava dalla fine del 2014 o da alcuni mesi prima in maniera straordinariamente abile. Cavolo! Io il mio inutile indizio l’ho trovato solo 2 anni e mezzo dopo, e comunque anche dopo le sue “rassicurazioni” era tale la mia lealtà e stima nei suoi confronti che non mi ha sfiorato l’idea di farmi un “giro” nei suoi telefoni e nel computer. Che scema, mi si sarebbero aperti gli occhi. Non avevo mai dubitato della sua fedeltà, del suo amore forse. Oggi sembra che, per sua stessa ammissione fosse esattamente il contrario: mi tradiva (poco dice vista la scarsa frequentazione fisica. Mah!
Come se il tradire fosse solo quello!) ma non ha mai smesso di amarmi. Scommetto che aveva omesso di raccontarle questo episodio. Si fa fatica a credergli non è vero? Ho una gran bella gatta da pelare.
Questo è l’uomo per il quale si è persa.
Neanche dopo questo momento ha avuto il minimo ripensamento. Mi ha detto che non voleva rinunciare a niente, voleva tenerci entrambe. Pensava fosse possibile. La presenza rassicurante e certa della moglie e “l’amica di penna/ amante “ per “altro” (amore?, affetto, tenerezza, attenzioni? – non so, non mi ha spiegato o per non ferirmi ulteriormente o forse perché non ha risposte chiare neanche lui) e per il trasgressivo sesso quando si poteva, anche solo 2/ 3 volte l’anno. Anche a lei andava bene? É quello che voleva anche lei o se la faceva andare bene ? Sono sicura che se ci fosse stata l’occasione in questi mesi trascorsi prima del disastro, vi sareste visti ancora. Egoismo puro. Mi chiedo se anche lei è come lui. Fatti della stessa pasta, oppure come me ha pensato di avere a che fare con un uomo speciale. Non paragonabile ad altri. Invece è solo un uomo con pregi e difetti ma normale. Banalmente come tanti altri. Anche in questa storia ha aderito perfettamente al cliché dell’uomo in piena crisi di mezza età. Io lo avevo idealizzato, la scoperta delle sue debolezze umane mi ha inizialmente annichilita ma adesso lo vedo senza filtri.
A questo punto devo ringraziare la vostra stupidità, le lettere/libro , il delirio di onnipotenza di mio marito per averle scritte, lei per averle tenute . Infine devo ringraziare suo marito per averle scoperte. Senza io sarei ancora in una sorta di limbo, presa in giro come non mai. Sono convinta che questa storia non sarebbe mai finita per mano di mio marito, sarebbe continuata cosi chissà per quanto tempo finché e se non si fosse stancata Lei ( a lui andava bene così, ammantiamolo di amore/affetto, ma il vostro era un reciproco utilizzo, un palpitante diversivo al matrimonio che – parlo per il mio – non era da buttare al punto da giustificare una separazione. Non so Lei, ma il nostro uomo se avesse voluto fortemente la vostra storia non si sarebbe fatto scrupolo di gettare ai pesci tutto quanto. Invece é stato vigliaccamente più subdolo, come credo -purtroppo- molti uomini). Ma poteva anche finire drammaticamente come è stato realmente ( ed anche questa era da mettere in conto) per palese scoperta con prove alla mano (da parte mia se fossi rinsavita e avessi guardato quel maledetto computer prima che lui potesse cancellare tutto, o da parte di suo marito come avvenuto). Certo con le lettere belle esplicite negare le è stato impossibile. Mio marito prontamente avvisato da Lei, dopo alcuni giorni di frenetiche, drammatiche e concitate telefonate (sempre mentre ero ignara al lavoro), non è più riuscito a sostenere il peso e per il sacro terrore che il suo venisse a cercarmi come minacciava con esiti ancora più distruttivi, ha confessato tutto. Si è difeso come meglio ha potuto dicendomi che era una storia già finita da tempo (anche qui onestà e fantasia zero). Ha cantato bene poi, un pezzettino per volta. Tutto si è compiuto circa 6 mesi dopo la mia infruttuosa richiesta di verità.
È naturale chiedersi perché ci sto ancora insieme: perché gli voglio bene, perché è il padre dei miei figli ed è un buon padre. Perché abbiamo una storia insieme, fatta di normalità,di quotidiano. Una volta, anni fa, l’ho scelto. Ricerco nella memoria le motivazioni di allora e spero siano più forti della tempesta che sto attraversando e che mi aiutino oggi a guardare oltre le sue mancanze.
Le farfalle nello stomaco come da tempo mancavano a voi due, mancano anche a me. Ma durano il tempo della vita di una farfalla. La vita vera a volte banale, faticosa, distraente, prende il sopravvento a tal punto che finiamo con il non guardarci più come scrivevo più su, certi comunque della presenza dell’altro proprio in virtù di quella storia di cui prima. Che grande errore, cosi vengono spazzati via i nostri desideri ed è un peccato è vero. È un peccato non difenderli, ci sta. Non ci sta il modo scelto da voi due. Oggi lo sguardo che poggio su di lui è diverso, ovviamente non sarà più come prima. D’altra parte ai miei occhi non é piu la stessa persona, un aspetto di lui mi era totalmente sconosciuto e in realtà non mi piace. In questo momento prevale su ciò che ha di buono. Aspetto. Aspetto di capire quanta sofferenza sono disposta a sopportare. Aspetto di vedere se il tempo mi aiuterà a soffrire meno, se mi aiuterà a relegare la sua immagine e ciò che è stato fatto nell’angolo più remoto della mia memoria. Se potrò fidarmi ancora. Mi darò un tempo.
Le ho scritto perché non volevo essere solo un nome al quale non so se ha mai dato un cuore e un volto, volevo sentisse la mia voce.
Esisto, sono sempre esistita come esiste il mio dolore e il dolore ha una sua dignità e il modo per onorarlo è sapere e ricordare. Ricordare ciò che ha fatto è quello che ho preteso da mio marito, volevo comunicarlo anche a lei. Avete causato del male a persone inconsapevoli dovete tenerlo nella memoria per sempre e chissà, forse dopo avere imparato da questa esperienza, qualsiasi sia il finale, potremo scoprire di essere diventati migliori.

Comments (4):

  1. briseide

    Luglio 25, 2018 at 18:41

    Bellissima….sei grande.Hai reso palese la differenza tra vero e finto amore.Solo donne cosi’ intelligenti sono in grado di affrontare gli uragani peggiori….tu ce la farai ,come me come tante altre che sanno analizzare la realtà senza farsi annebbiare dall’idea della famiglia del mulino bianco che non esiste.Ci si rimboccano le maniche e si ricomincia rischiando,amando …ma vivendo veramente.Questa e’ la nostra forza…saper capire ,non necessariamente sopportare,saper ricostruire,saper andare avanti nonostante tutto…semplicemente perchè siamo belle persone….
    bacio

  2. Marito tradito

    Agosto 17, 2018 at 14:24

    Grande, ti meriti rispetto non è da tutti la tua reazione, la lucidità con cui ne hai parlato con noi, in sostanza ti ammiro. Io a suo tempo ho saputo solo scrivere un messaggio al vecchio bavoso, più che altro di sfida volevo guardarlo negli occhi, manifestargli tutto il mio disprezzo. Spero per te vada meglio ora. Buona fortuna.

  3. Angelica

    Agosto 18, 2018 at 19:36

    Va tra alti e bassi, si affronta un giorno per volta. Si a vista. Penso sia normale date le circostanze. Mi prendo cura di me. Lui c’è, sopporta con pazienza tutti i miei sbalzil di umore. Sembra realmente pentito. “Sembra”, questo è il danno peggiore di questa storia: aver insinuato il dubbio tra di noi. Lascio fare al tempo il suo lavoro, non oppongo resistenza. Sono però sicuramente più attenta a tutto, ai dettagli, alle sfumature e a ciò che sento. Sicuramente abbiamo imparato in questi mesi una comunicazione vera ed efficace. Ne fossimo stati capaci prima ci saremmo risparmiati molti errori. Peccato.

  4. Angelica

    Gennaio 21, 2020 at 18:37

    A due anni circa dalla bomba che ha spazzato le mie convinzioni dell’epoca tiro le somme fino a questo momento.
    Lui continua a dichiarare che vuole restare nel matrimonio e nella coppia, che questa storia gli ha fatto aprire gli occhi, che mi ha riscoperta e nel comprensibile dolore e difficoltà della mostra vita del momento lui sta molto meglio e farà di tutto perché possiamo avere ancora una nostra serenità perché è sicuro che abbiamo ancora tanto da darci. Che oggi, con più lucidità, si rende conto di essersi lasciato travolgere da una illusione il cui bisogno era più da ricercare in una sua mancanza interiore più che in una mancanza della coppia Dice che si sentiva più legato alla situazione nel suo insieme che alla persona nello specifico (verso la quale comunque alla fine provava dell’affezione). Continua a ripetere che le nostre difficoltà pur esistendo non erano tali da fare naufragare 20 anni di vita insieme.
    Io prendo atto, non credo mi stia mentendo, i fatti mi dicono il contrario. D’altra parte è diverso il nostro modo di confrontarci l’un l’altro ma la mia essenza non è diversa, è lui a vedermi diversamente. Ma in me c’è una grande tristezza. Ho compreso le ragioni del tradimento sia per la parte che deriva da lui, sia per quella parte che è responsabilità di entrambi. Comprendo quel desiderio di riconoscimento di unicità e specialità che viene tante volte disatteso nei rapporti di lunga percorrenza perché dato per scontato e che invece è così fortemente espresso da chi ci vede per la prima volta, quella passione e quel desiderio che solo in un rapporto totalmente “nuovo ” ci fa sentire “tre metri sopra il cielo”.
    Lo comprendo perché era anche un desiderio che a volte mi apparteneva, forse sono una traditrice mancata, non so. So che comunque non ho mai voluto dare troppo spazio a questa sensazione perché lo sapevo, e ora ne ho la conferma: prima nasce e prende spazio il desiderio e poi arriva, casualmente o si cerca, l’opportunità perché abbiamo già preparato il terreno per accoglierla.
    Io non ho mai voluto che quella opportunità si insinuasse nella mia vita con lui, con i nostri figli. Ho sempre voluto ( mi rammarico non abbastanza) preservare ciò che avevamo e che ritenevo comunque prezioso.
    Con dolore ho realizzato che lui non ha avuto per noi la stessa cura.
    Ho compreso la debolezza iniziale e il successivo innamoramento. Ho compreso lo stato di confusione nel quale può essersi trovato. Può succedere, è però un campanello che si è scelti volontariamente di fare suonare e allora bisogna ascoltarlo, capire, riflettere e alla fine decidere. Per questo non comprendo tre anni e mezzo di bugie, bugie bene architettate, mai una espressione triste, mai un turbamento evidente, mai nulla che mi facesse capire, intuire fino a che livello di gravità il nostro rapporto si trovasse. Non comprendo la mancanza di rispetto reiterata nel tempo per una donna che comunque ritengo fosse importante se non altro per i 20 anni insieme, la madre dei suoi figli che adora e che mai è stata irrispettosa nei suoi confronti.
    Questo si, faccio fatica a comprenderlo. Tutto quello che ruota intorno al tradimento ( quasi più del tradimento stesso) è un colpo basso che non merita nessuno e svilisce chi lo commette. Io mi sono sentita come “derubata” di tre anni e mezzo della mia vita perché ho scoperto di avere vissuto in una dimensione di inganno. Ci si sente terribilmente disorientati . Recuperare questo contatto con se stessi è un percorso lungo, faticoso e altrettanto doloroso. Il lavoro interiore, che forse alla fine mi farà anche bene, ma del quale avrei fatto volentieri a meno se avessi potuto scegliere, non ha messo in discussione solo la coppia ma ogni parte del mio sentire e a volte sono molto stanca.
    Ecco oggi è con quest’uomo che mi confronto. Gli voglio bene (non uso volutamente la parola amore perché troppo spesso è usata e abusata
    in un rapporto dove si guarda più al proprio bisogno). Dopo anni insieme, dopo tanta vita insieme, Amare per me è ” volere il bene dell’amato”. Tra amanti mi sembra che questo ceda il passo al “proprio bene”. Per la natura stessa del rapporto privo della necessaria quotidianità, pochi arrivano alla trasformazione di ciò che provano in amore maturo. Forse mi sbaglio o forse a molti, arrivarci non interessa nemmeno. Conosco di mio marito tutti i suoi pregi, tutto ciò che ha di buono, non credo abbia mai fatto male a qualcuno: gli unici siamo io, se stesso, i nostri figli.
    Non è poco per una prima volta, anche fosse l’unica.
    Credo abbia fatto del male anche alla sua amante, al marito di lei e ai loro figli, ma lì è correo e francamente non mi interessa, il pensiero mi attraversa ma non mi appartiene.
    Oggi mi dice di avermi riscoperta e gli piaccio e gli piace l’idea di noi due insieme.
    Anche io ho scoperto due cose una bella e una un po meno: la nostra trovata capacità di comunicazione a 360 gradi ( e non solo sui bisogni familiari sui quali eravamo e siamo perfetti),
    ma anche un uomo capace di calpestare i suoi affetti pur di inseguire un suo bisogno. Ovviamente questo non mi piace.
    Dice che non capiterà più, che si è “reso conto di non poter perdere il bello che la vita gli donato per una imbriacatura “ , così mi ha detto. Una lunga sbronza aggiungo. Le mie orecchie ascoltano queste parole ma il mio cuore non riesce ad accoglierle come vorrei. Devo comunque tentare, non sarei in pace con me stessa altrimenti.
    Qualcuno dice che ridare ancora fiducia si può, ci vuole tanto tempo. Io sono ancora qui dopo due anni tra giornate serene e alcune un po meno. Tutte pervase ancora, anche se leggero ma presente, sottofondo di amarezza.

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